Puglia, Italia
Il Salento è una terra tutta piana, con le capanne dei pastori dette pagliare, a forma di cappello conico, quasi piccolissimi trulli. Le costruzioni coniche orientaleggianti sembrano essere nella Puglia del Sud la forma più naturale dell’architettura. E la pianura su cui sorgono è tutta marina, spazzata dai venti tra mare e mare. I riverberi, i luccichii, i soffi dei due mari sembrano quasi incontrarsi a mezz’aria; così tutto si presenta lucido, come se fosse avvicinato da un effetto ottico, ed insieme ingannevole. Sembra anche d’essere sul mare se si alzano gli occhi, contemplando le nuvole che galoppano velocemente tra l’Adriatico e lo Ionio. Il Salento è una terra di miraggi, ventosa; è fantastico, pieno di dolcezza; resta nel mio ricordo più come un viaggio immaginario che come un viaggio vero.
Guido Piovene, 1957
Tutto il Salento splende di pulizia, e le sue case si direbbero lavate asciugate dal mare e dal vento.
Guido Piovene, 1957
Prima di giungere ad Otranto, si scende in una valle che è un vero Paradiso terrestre, una vera valle dei Campi Elisi. La natura in nessun altro luogo è così ricca e generosa: alberi di ogni specie, piantati gli uni accanto agli altri nei campi di grano o in mezzo alle vigne che vegetano ancor meglio sotto questa ombra molteplice. I pini, i limoni, gli aranci, i fichi erano così alti che li scambiammo per alberi di noce. L’aria dolce della primavera, l’odore delle zagare ed il canto dell’usignolo finivano di ornare e di abbellire questa bella valle degna di essere cantata più che descritta.
Jean- Claude Richard de Saint- Non, 1781-1786
Paesaggi che lo zaffiro violento del cielo rendeva saturi di tutto il respiro del paradiso di Eva, con gli occhi ho bevuto il sapore dei vostri giardini in fiore.
Girolamo Como, 1939-1952
Dopo Lecce, il Salento: una pianura ventosa tra mare e mare, tutto luccichii e riverberi con le sue coste frastagliate, con Otranto che è stupenda; come la vidi, un Finisterre del Sud.
Guido Piovene, 1965
Sulla spiaggia di San Cataldo, a quindici chilometri dal capoluogo, con un mare familiare aperto a risonanze antiche (chi scoprirà le marine del Salento scoprirà un mondo) potremo imbandire il convito di verze, di frutta, di pesci, di cose viste o credute di vedere, promessi da quel barocco fiorito, un convito terrestre di ragioni, che dà il succo dell’arida mente e che lascia sonnecchiare nel vino gli antichi lamenti di Orfeo.
Alfonso Gatto, 1965
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