Puglia, Italia
Non v’ha regione nel Mezzogiorno che possa a più riguardi competere con Terra di Bari. Paragonata fa figura di gran signora. […] Natura è più varia, temperie più equilibrata e più salubre, suolo più ferace, più adatto a promiscuità di colture, concorrono ad assegnarle il posto d’onore. Guardata dall’alto, dalle Murge che le fanno corona, è come ampia terrazza che si affacci e si specchi nel cilestro e cristallino smagliante Adriatico.
Ferdinando Gregorovius, 1874
Intorno a questa faccia di pietre e di olivi, di orti e di vigna, sta l’aureola del mare. Più azzurro e profondo dov’è Adriatico, più verde e largo dov’è Jonio. Il mare, voi sapete, delle sirene e delle ninfe, che vi diguazzavano allegramente tessendo la tela dei loro amori insidiosi tra la Sicilia e le isole dell’Egeo. Oggi di quelle antiche deità avanzano scarse discendenti, poiché la riva del mare, come vi ho detto, non offre spiagge larghe, piane, morbide, invitanti, ma una mistura di aliga e di petrisco, dove non è roccia e grotta, cintura di bastioni. Le rade insenature sbattute dai venti di scirocco e di libeccio sono piuttosto antri di pescatori che nidiate di bagnanti. E i pescatori di Puglia sono più irrequieti e avventurosi dei contadini. Poiché difficilmente trovano un pugno di realtà agiata in cui abbarbicarsi, vivono una vita leggendaria.
Michele Saponaro, 1931
Là dove l’Adriatico già promette lo Jonio e perde il verde acidulo sotto le squame d’un azzurro tiepido e denso, […] Trani eleva un duomo che è alto come una acropoli e una torre che ne misura la distanza dal cielo.
Cesare Brandi, 1960
Quante volte io ritorno, con i ricordi, o con l’immaginazione, alla terra di Puglia, faccio la prima sosta in riva al mare. Altro viatico non porto oltre un sonetto di Ugo e dieci versi delle Grazie. Questo è un mare solo, anche se ha due nomi, da Manfredonia a Metaponto. Un mare solo che la prua del promontorio di Leuca solca e rompe: a occidente più azzurro, vasto, taciturno, disabitato; a oriente […], striato di tutti i colori, popolato di vele, solare. Di qua la storia, di là il mito, ma non così nettamente separati da non confondersi a mezz’aria e assumere spesso l’uno il volto dell’altra. La geografia invece, che ama le delimitazioni nette e non vuol confusioni né di mari né di terre, prolunga l’Adriatico fino al canale d’Otranto. Ma perplessità ci saranno state anche per i geografi se in antico distinsero un Adriatico superum da un Adriatico inferum. Poi altri considerarono l’Adriatico né più né meno di un golfo del Jonio. […] Ma insomma quel blocco del Gargano, isolato, unico, molo naturale emerso dall’acqua e dalla piana del Tavoliere, sarebbe ingiustificato se non stesse lì come pilastro del cancello, come sentinella del porto. Di là dal Gargano spirano già venti jonici, si apre cielo greco. Sarà clima adriatico ancora su l’altra sponda, dove al sole nascente fa riparo la nera muraglia degli Acrocerauni, modesti monti che vantano un nome imponente; ma su la spiaggia pugliese le onde che vengono da Corfù portano a mezzo marzo voli di rondini, e in ogni stagione non sai che vibrazioni di luci e di suoni, quale indefinibile magia, che sarà forse pulviscolo d’inni disperso nell’aria.
Michele Saponaro, 1931
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